In occidente, seppur generalmente il didgeridoo è realizzato seguendo anche bizzarre congetture su forma e materiale, dato che ogni tubo suona, alcuni costruttori hanno realizzato studi degni di nota e sono in grado di intonare un didgeridoo a priori, prima ancora di costruirlo, utilizzando software di calcolo così attendibili da far invidia ai più grandi costruttori di strumenti classici… se solo fossero sufficientemente lungimiranti da rendersene conto.
Cosa si fa con un didgeridoo?
Con il didgeridoo si creano fondamentalmente ritmi, staccati o bordoni. Utilizzati per lo più come accompagnamento musicale, potrebbero sostituire o sostenere un basso o una percussione.
Didgeridoo players virtuosi, sono in grado di sostenere concerti solista facendo affidamento alla flessibilità dello strumento data dalle innumerevoli variazioni timbriche, dinamiche ed anche dall’utilizzo della voce.
Può essere impiegato nella musica classica, nel rock, nel jazz, nell’ambient, nella minimal, nella musica da discoteca o in qualsiasi altro genere possa venirvi in mente. Il didgeridoo è uno strumento musicale, per cui, ciò che conta è la propria espressività ed il buon gusto.
Al contrario, non può realizzare melodie complesse dato che, come su detto, il didgeridoo è fondamentalmente uno strumento ritmico.
Talvolta viene considerato uno strumento limitato per questo motivo. Ma ci terrei a sottolineare come, ad esempio, nessuno chiederebbe ad un batterista di suonare la melodia di “Azzurro” con la propria batteria.
Perchè suonare il Didgeridoo?
Non saprei, questo sta a voi! però, se vi piace il suono di questo strumento, se vi piace il ritmo, se vi piace viaggiare e portarlo con voi in qualche viaggio, provatelo. E’ uno strumento istintivo e relativamente semplice da imparare… ma come tutti gli strumenti e le arti in genere, ha bisogno di dedizione, studio, pratica e soprattutto… gioia nel suonarlo!
Andrea Ferroni
Musicista, Insegnante, costruttore e ricercatore sul didgeridoo
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