CD “WILLI WILLI” DI WILLI GRIMM


Un interessante lavoro di Willi Grimm, già parte della formazione Naturton insieme a Gérard Widmer, datato 2003 e interamente realizzato attraverso l’utilizzo di aerofoni.

Il ruolo essenziale è ovviamente ricoperto dal didjeridoo, strumento cui Willli Grimm fu “iniziato” nel 1969 dal suo primo insegnante bianco di didjeridoo, Johnny “Didge” Matthews,

ma il lungo e “generoso” CD (durata circa 70 minuti) propone anche ampie parti realizzate con harmonic whirlies, e brevi “assaggi” di corno di mucca e di conchiglia.

E’ proprio il suono di questi ultimi ad aprire superbamente il CD, nel brano “Ancient Times”, un breve ma suggestivo “duetto” in cui i due corni, perfettamente registrati, profondamente riverberati, e collocati su canali opposti nel panorama stereo, sembrano richiamare l’un l’altro, in una sorta di suggestivo dialogo che introduce magicamente all’ascolto del CD.

Per nulla affatto “monotono” in realtà il brano successivo, intitolato invece “Monotone”; soltanto quattro minuti, i quali, avrebbero potuto essere tranquillamente raddoppiati o triplicati, per regalare maggiore durata ad un’ affascinante combinazione di didjeridoo in tonalità di MI e di SOL, suonati in modo assolutamente aritmico, sfruttando al massimo l’ uso degli armonici e la possibilità di emettere un flusso di suono continuo attraverso la respirazione circolare.

Il seguente “Elcho Island Stick” vede Willi Grimm ad una performance sicuramente più “movimentata”, utilizzando un didjeridoo in tonalità di FA proveniente da Elcho, un’isola situata al largo della costa nord orientale di Arnhem Land. Il suono straordinariamente “ruvido” e “granuloso” dello strumento, unito all’utilizzo molto istintivo, “crudo” e ipnotico al tempo stesso da parte di Willi Grimm utilizzando anche la voce, rende questo brano davvero avvincente.

Solo 54 secondi di durata per “Inbetween”, brevissimo brano che condivide con l’altrettanto breve “Organza” (1:24 minuti), con “Chimes” (1:43) e con il più “generoso” Rainbow Bridge” (10:46 minuti) l’utilizzo esclusivo di harmonic whirlies, chiamati anche “willi willi” in uno dei tanti linguaggi aborigeni.

Willi Willi è anche il nome di una località a nord est della città di Kempsey, nel Nuovo Galles del Sud, ma per quanto riguardo lo “strumento” si tratta in realtà di semplici tubi di plastica (si pensi al comune corrugato per impianti elettrici) opportunamente dimensionati in termini di lunghezza per consentire l’intonatura desiderata. Essi sono utilizzati semplicemente roteandoli nell’aria, modificando opportunamente la velocità di rotazione e suonandoli anche in abbinamento, per ottenere straordinari e sottili suoni/sibili continuamente cangianti e ricchi di componenti armoniche.

L’australiana Sarah Hopkins, che probabilmente molti ricorderanno per la sua partecipazione nel 1990 al CD “Australia: Sound of the Earth” insieme al ben noto didjeridoo-player David Hudson e al musicista elettronico statunitense Steve Roach, ha cercato di far conoscere e diffondere in modo più vasto possibile l’utilizzo di questo particolarissimo aerofono, perfezionandone nel tempo le tecniche costruttive, e rendendolo anche disponibile per la vendita su un sito internet dedicato.

“Earth Travel”, lungo brano di 27 minuti, propone invece un’altra significativa e incalzante performance di Willi Grimm al didjeridoo. Essa alterna momenti più ritmici, dinamici, veloci e complessi, a parti d’impronta più “statica” e dilatata, in cui predomina invece il “gioco degli armonici”, talora estremamente simili, grazie allo straordinario utilizzo degli stessi da parte di Willi Grimm e al bel suono e alla versatilità dello strumento utilizzato, a onde elettroniche di sintetizzatori analogici modulate in tempo reale attraverso l’utilizzo di filtri Cutoff e Risonanza.

Assolutamente particolare e imprevedibile invece il brano “Tribute to JDM”. Come anticipa il titolo stesso, si tratta di un omaggio al primo insegnante di didjeridoo di Willi Grimm, il già citato Johnny “Didge” Matthews. Il brano inizia con la registrazione dei rumori di un continuo “zapping” tra le frequenze di un apparecchio radio, e prosegue con la voce dello stesso Johnny “Didge” Matthews che rilascia un’intervista, per poi finire con una veloce e incalzante parte di didjeridoo eseguita sempre da Matthews.

“Warrabunbun” propone nuovamente undici minuti di assolo di Willi Grimm al didjeridoo, caratterizzati da un andamento ripetitivo, ipotico e ossessivo.

Un brano molto suggestivo ed emozionante, teso e veloce nel suo incedere, tutto costruito sulla pura e “semplice” capacità creativa ed esecutiva di Willi Grimm alle prese con un didjeridoo dal suono ancora straordinariamente aspro, “grezzo” e “primitivo”.

Un validissimo CD, semplicemente da non perdere.

Giuseppe Verticchio http://www.oltreilsuono.com/nimh

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