Quando si inizia a suonare il didgeridoo si vorrebbe suonare tonalità baaaasssseee. La pratica e l’esperienza ci guideranno in maniera differente, useremo note adeguate per alcune tecniche e meno per altre e viceversa, impareremo che le proporzioni della forma sono più importanti della nota in sé ed allo stesso tempo impareremo che la corretta intonazione della nota è imprescindibile qualora si voglia suonare in una band o con altri musicisti. Impareremo quindi che avere la libertà di suonare su più tonalità potrebbe essere una gran bella liberazione. Ma esistono anche ulteriori controindicazioni.
Qui di seguito vi riporto due differenti scelte fatte da due differenti musicisti, da me realizzati nel progetto Windproject sotto l’ala di Arti e Tradizioni associazione culturale:

Queste sono le scelte che preferisco, didgeridoo fissi, con una nota sola, o slide con un range ridotto. In strumenti a tonalità fissa infatti è possibile controllare le sezioni lungo tutto lo strumento, lo slide invece ci obbliga a dover mantenere una sezione costante per un certo range di note. Maggiore è il range che desideriamo ottenere, maggiore sarà la lunghezza cilindrica, al punto tale che, per eccesso, si potrebbe avere un didgeridoo della forma di un cilindro solamente. Un tubo acquistabile a pochi euro in un fai da te che ha enormi carenze alle note più acute tanto da essere presenti, ma praticamente mai suonate. Che senso ha produrre o acquistare uno strumento così complesso con simili carenze dal punto di vista dell’ascolto?
Negli esempi sopra riportati si riescono invece a mantenere sonorità decisamente più tipiche di un didgeridoo a regola d’arte.

Come di consueto, realizzerò un video più dettagliato sulla produzione di slide. Per ora vi lascio agli esempi sonori di questi due strumenti:

Il primo in un video recente per lo slide:

Il secondo in un vecchio video che sarebbe ora di rifare… ma il tempo è quello che è:

Spero questo intervento vi torni utile per le vostre scelte. Per informazioni, consigli, domande o per chiedere nuovi temi e nuovi articoli, potete utilizzare WhatsApp o mail che trovate sul sito

Andrea Ferroni
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