TONALITÀ DIDGERIDOO E ACCOMPAGNAMENTO

Riporto qui per semplicità una risposta ad una interessante discussione sulle note da usar col didgeridoo per accompagnare un musicista o una band. In estrema sintesi, col didgeridoo si suona sempre o quasi la nota della tonica della scala. Si suona in Do con le scale di Do maggiore o minore.
In alcuni casi, se siamo sprovvisti, o se la tonalità fosse ostica, potremmo suonare la sua quinta. Potremmo suonare in Mi su un pezzo in La ad esempio. Il V grado della scala di La lo si calcola così:

 

La scala di La è composta da La Si Do# Re Mi Fa# Sol#, la quinta nota è il Mi appunto.

Non suonerei invece gli altri gradi della scala, spiegherò in seguito perchè.

Ad esempio, sulla scala di Do, per semplificare, ma anche perché questa è conosciuta da tutti, suonerei sicuramente il Do, difficilmente, ma come seconda scelta, il Sol.

Assai difficilmente suonerei la terza in modo tenuto. Mai e poi mai suonerei la 4° e la 7° se non sotto tortura.

Nell’eventualità di avere un Didjeribone e volendo suonare ciò che per primo si impara con qualsiasi strumento melodico, il giro armonico di Do, che è composto dagli accordi:

DoM / Lam / Rem / Sol7 (in cui si potrebbe suonare un Do fisso), in prima battuta suonerei:

Do – La – Re – Sol, se trovassi impegnativo o impossibile suonare il La (assente sul didjeribone), potrei suonare:

Do – Mi – Re – Sol

Considerate che, per il didgeridoo valgono grosso modo le regole per il walking bass (la linea di basso ritmica di stampo jazzistico). Il didgeridoo però ha la limitazione di non poter cambiare così repentinamente nota.

Così, se è pur vero che un bassista coi controcoglioni (uso un lemma squisitamente gergale per enfatizzarne il senso) sarà in grado di suonare una nota apparentemente neanche lontana parente… noi, se possibile non lo faremo. O lo faremo per errore. Infatti, se leggete questo testo esistono due possibilità: non ne sapete nulla (e dovete essere onesti con voi stessi) oppure ne sapete molto (e volete tastare le mie conoscenze). Very Happy

Il bassista su detto, si farebbe due risate nel leggere il tentativo di tradurre decenni di studio di armonia jazz in 15 righe! Quindi me ne scuso.

Voglio ancora farvi notare una cosa, anticipata sopra.

Quanto su detto infatti vale su un brano stabilito con una sequenza di accordi.

Se volessimo improvvisare con didgeridoo ed uno strumento melodico sulla scala di Do?

Le cose cambiano.

Infatti, se suonassi con un flautista o un organettista esclusivamente in Do, avrei comunque molte possibilità per suonare, con le solite 7 note molte scale diverse.

Col bordone di Do si può suonare la scala di Do maggiore (modo Ionico): do re mi fa sol la si

Col bordone di Re si può suonare la scala di Re Minore, Dorico: re mi fa sol la si do

E via dicendo:

modo Frigio MI (terza nota)

modo Lidio FA (quarta nota)

modo Misolidio SOL (quinta nota)

modo Eolio LA (sesta nota)

modo Locrio SI (settima nota)

I minori dorico e frigio mi piacciono assai…

Il locrio lasciatelo stare per per ora Smile

Ed ora veniamo al brutto di questo articolo!

Chi sa già, forse ha capito qualcosa, chi non ne sa nulla, penserà di aver perso tempo.

Per capire questi concetti è necessario provarli sulla propria pelle, assimilarli, ascoltarli, comprenderli e riconoscerli.

Potrei infatti spiegare ad un alieno come sia il sapore “salato” ma senza provarlo, non lo comprenderà mai a sufficienza.

Ma sono questioni basilari per evitare di girare sulle solite quattro note e per fare magari qualcosa di meno banale… non tanto meno manale, giusto un po’. E magari di goderci qualche novità in più.

Sappiamo bene che suonare le solite cose è il metodo migliore per smettere di suonare.

Magari seguirà un video di dimostrazione col l’aiuto di Fabrizio.

Andrea Ferroni – www.andreaferroni.it

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