ANDREA FERRONI


Ho conosciuto il didgeridoo nel 2001 grazie al Didjefest, il primo festival internazionale del didjeridu Italiano, organizzato dal Wetonton didjeridu club a Cavour, 4km da casa mia. L’anno successivo iniziai a suonare per curiosità. Non pensavo di fare molta strada ma qualcosa che non so descrivere mi ci ha fatto appassionare. Per gratitudine e piacere di collaborare, sono entrato a far parte dell’organizzazione del festival tenendo i contatti con gli artisti e gestendo la direzione artistica con Mauro Quasso, Pierre Bacon e Fabio Baldrighi. Una manna da decine e decine di CD da ascoltare con attenzione e studiare.

 

In quel momento non c’erano molte informazioni. I pochi libri esistenti non placarono il mio desiderio di conoscere. Così cercando in rete trovai Didgeridoo.it. Questo sito a quel tempo offriva alcuni contatti preziosi e ne approfittai.

Per gratitudine e per il piacere di condividere momenti e scambio di mail col proprietario del sito, Ilario Vannucchi, condivisi i miei primi testi su informazioni che, al tempo, esistevano ma erano frammentari, dubbi o addirittura solo in inglese o tedesco. Col tempo io e Ilario diveniamo grandi amici.

Da allora sono passati poco più di 10 anni ma sono successi molti fatti importanti che mi hanno regalato gioia e soddisfazione piena… e continuano a darmene! Come è normale che accada, ricordo comunque qualche piccolo dispiacere per non essere riuscito a farmi capire da tutti… ma tant’è! Il bilancio è positivo.

Grazie ad una buona rete di contatti, alla mia ambizione, incoscienza ed un po’ di intraprendenza, mi sono proposto ed ho partecipato a innumerevoli eventi epici che si sono svolti in un periodo che considererei come l’era d’oro del didgeridoo. Pochi eventi mirati con direzioni artistiche attente e budget adeguati ad ospitare musicisti eccellenti da ogni parte del globo! Così viaggiando e suonando ho potuto continuare a studiare confrontandomi con musicisti di cui nutrivo spesso enorme stima.

Ho suonato per ben 4 volte per lo Swizzeridoo – festival internazionale del didgeridoo Svizzero come solista,

all’Outback Dreamtime Festival, sempre in Svizzera

4 volte al Reve de l’Aborigene – festival internazionale del didgeridoo Francese in diverse formazioni, solo, in duo come MITUMBA, come associazione col Wetonton didjeridu club, in Formazione Antiqua Vox con Ilario Vannucchi e Mauro Quasso,

1 volta per l’ultima edizione del Dreamtime Berlin – festival internazionale del didgeridoo Tedesco,

sempre in Germania per il Didge Village, 2 volte all’Australian Weekend, Benefiz Didgeridoo Festival di Berlino

al FATT Residencia festival internazionale del didgeridoo Portoghese

al Drum and didge fest – festival internazionale del didgeridoo Austriaco

al DFUK – festival internazionale del didgeridoo Inglese

un paio di volte per il Didjin’Oz – festival internazionale del didgeridoo Italiano

per lo stesso festival fui incaricato di seguirne la direzione artistica in sostituzione di Fiorino Fiorini, in viaggio all’estero per lavoro. Accettai di buon grado l’incarico di cui vado fiero. Non fui retribuito in alcun modo (eccetto vitto e alloggio) ma soprattutto sono stato uno dei rarissimi esempi di direttore artistico che ha preferito non suonare durante la stessa edizione dando spazio così a diversi gruppi Italiani.

a Natibongo – festival internazionale del didgeridoo Italiano

un paio di volte al Didjefest – festival internazionale del didgeridoo Italiano

ma anche numerosi di festival di musica in giro per l’Italia e vari altri paesi in cui ho potuto conoscere musicisti che fino ad allora erano i miei miti ascoltati solo su CD.

Ho potuto viaggiare dal Portogallo all’Ungheria, dalla Sicilia all’Inghilterra. Ho avuto richieste da Israele, Cile, Brasile e Australia… ma aimè, per problemi di tempo e di costo dei voli, non sono riuscito a partecipare come avrei voluto.

Come Ilario ho dovuto costruire una didattica chiara e basilare che trattasse il didgeridoo come un qualsiasi strumento musicale.

Ne è scaturito un libro, sempre su spinta di Ilario, intitolato “The DIDGERIDOO Discovery” disponibile online gratis. Questo libro è ricchissimo di foto e collaborazioni, mi ha preso molto tempo ma allo stesso tempo mi ha aiutato a creare una rete incredibile di contatti.

E’ stato utilizzato come riferimento e fonte per tesine di numerosi ragazzi delle medie inferiori e superiori ma anche per tesi di Laurea, una delle quali è sempre disponibile online.

Grazie alla chiarezza di questo libro ho realizzato workshop sia di livello base ma anche e soprattutto corsi avanzati così come corsi di aggiornamento per insegnanti di didgeridoo a cui hanno partecipato alcuni dei principali suonatori, alcuni dei quali suonavano da molto prima che io scoprissi il didgeridoo… Mi sono messo alla prova con tutto me stesso. Ho insegnato a bravi musicisti ma anche ad insegnanti di conservatorio.

I miei workshop sono stati richiesti un po’ in tutta Europa in periodi in cui esistevano meno insegnanti. In Francia ricordo un workshop con trenta!! iscritti… ma tanti altri ne ho trovati a Londra, Budapest, Zagabria, e molti altri luoghi che ricordo col cuore. In alcuni paesi sono tornato diverse volte.

Sono stato invitato in diverse radio locali e non in cui mi sono divertito molto. Generalmente mi hanno lasciato carta bianca per lanciare qualsiasi musica io abbia voluto.

Sono stato invitato in programmi televisivi importantissimi, ho stretto la mano a Bonolis durante Sanremo 55° edizione, non mi strinse la mano Licia Colò per i programma “Alle Falde del Kilimangiaro” aveva un barattolo di nutella in mano e non poteva posarlo, ho trovato gentile accoglienza a “Trebisonda” un programma per ragazzi di Rai3. Sono stato contattato da Chiambretti il quale mi chiese personalmente se fossi in grado di eseguire “chessò… magari l’Inno Nazionale”.

Ho suonato per l’apertura di una sede distaccata dell’Università Australiana RMIT a Barcellona. Per l’inaugurazione di mostre d’arte aborigena.

Non per ultimo, data la scarsità di strumenti disponibili sul mercato, iniziai a costruire didgeridoo per me stesso. Oggi con l’Associazione Arti e Tradizioni, costruiamo didgeridoo professionali per raccogliere contributi e poter portare avanti molte iniziative divulgative, tra cui proprio questo sito che state visitando.

Gli strumenti sono diventati famosi e apprezzati oltre ogni rosea aspettativa. Ricevere mail da ogni parte del mondo, magari da alcuni di coloro sono stati i miei miti di studente o magari i miei insegnanti, aggiunge un tassello di gioia al mio percorso.

Per lo stesso motivo, ho tenuto e continuo a tenere laboratori di costruzione didgeridoo in legno e vetroresina ma anche lezioni teoriche di acustica applicata al didgeridoo. Un mondo incredibilmente divertente e lontano da ogni aspettativa. Il workshop di costruzione didgeridoo in legno è stato ad esempio il primo in Italia, mentre il workshop di acustica applicata al didgeridoo e il corso di costruzione didgeridoo in vetroresina credo non abbiano simili al Mondo per ora.

Anche in questo caso, lavoro dopo lavoro, sono riuscito a collaborare con grandi soddisfazioni con l’Università di Modena e Reggio Emilia per realizzare un software di progettazione o verifica delle colonne d’aria. Un tool in cui inserire le dimensioni di un potenziale strumento e calcolare le frequenze della fondamentale e delle armoniche. Funziona!

Per le stesse ragioni, lavoro a tempo pieno (già, perché il didgeridoo è solo un hobby) in un ufficio di progettazione in cui mi occupo si simulazioni legate al mondo di acustica e vibrazioni con modelli FEM.

Ho creato due associazioni, la prima “A.C. Yidaki” divenuta poi “Arti e Tradizioni” in cui abbiamo invitato ormai due dozzine di ospiti internazionali e organizzato numerosi workshop di vario genere.

Con le stesse abbiamo pubblicato numerosi CD, alcuni miei, disponibili online gratuitamente e due compilation, una Italiana, una internazionale.

Abbiamo prodotto una rivista trimestrale a cui hanno collaborato numerose persone, alcune inesperte, altre molto valide… e siamo cresciuti tutti insieme! È stato fantastico!

Ho fondato un forum che ha all’attivo più di 800 iscritti.

Insomma, risultati se ne sono raggiunti ed è corretto che io finalmente festeggi e ne possa parlare senza alcuna falsa modestia essendomi tolto, credo, ogni soddisfazione musicale.

Ogni ulteriore passo rischierebbe di essere semplice ripetizione tipica di un lavoro ripetitivo… per cui, cercando di fare il possibile, come ho sempre fatto, se potrò, spingerò qualche bravo ragazzo nella propria crescita professionale.

Il primo di quest’ anno (2014) si chiama William Goldshmidt a cui ho chiesto di sostituirmi per la nuova edizione dello Swizzeridoo. Io starò sotto a guardarlo e certamente proverò più emozione a guardare lui dal basso che stare io nuovamente su quel palco meraviglioso.

Cercherò di ricordarmi l’emozione di quel palco che fu il primo palco che io calcai sulla scena internazionale!

Oggi vivo in una meravigliosa casa che in passato fu la sede in cui si organizzava il Didjefest. Lo stesso luogo ospita la nostra sede associativa e vari eventi e attività proposte dai soci.

E ora chiudo! Perché ho voluto rilevare Didgeridoo.it? 

Perché è stato un mio punto di riferimento così come Ilario è un amico fidato verso cui provo profonda stima per le capacità e la correttezza sempre dimostrata. Potrei spendere più complimenti per descriverlo… ma non lo farò.

Ho speso gli ultimi 3 anni nel capire come fosse possibile crescere e migliorare questo sito che, nell’ultimo periodo, è rimasto fermo.

Parlandone con Ilario, sono felice abbia scelto di concederlo a me come amministratore, in seno all’associazione Arti e Tradizioni.

Cercheremo, sempre con l’aiuto di Ilario, e di chi desidererà aiutarci, a farlo crescere e farlo diventare un punto nevralgico di collegamento verso buoni progetti esterni. Mentre il sito si occuperà principalmente di sostenere dapprima il neofita e dare tutti gli strumenti per crescere!

Grazie a chi mi è stato vicino negli anni

A presto di persona

Andrea Ferroni

www.andreaferroni.it

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