CD “IL TEMPO DEL SOGNO” DI STEFANO SCALA

Durata: 50:39 – 8 Tracce

Un CD ambient; come poter descrivere i suoni di un CD di musica ambient se non come suoni dilatati e rarefatti? Perché soprattutto questo è la musica ambient.
Pochi aspetti appaiono evidenti ad un primo ascolto del cd. Come suonatore e appassionato di didgeridoo

e della relativa musica sia aborigena sia contemporanea, ciò che mi ha colpito maggiormente è senza dubbio la prima traccia “Origin”; la quale introduce il cd e contiene un passaggio molto interessante ed aderente alla mitologia aborigena, parte recitata da Stefano Taglietti, tratto dal romanzo/diario di viaggio “Le vie dei canti” di Bruce Chatwin.

Segue il brano “Corroboree” che contiene invece un brano di didgeridoo tradizionale.

In ultimo, sempre tra i brani che maggiormente hanno colpito la mia attenzione, “Voices”, una sorta di partitura cantata che viene trasmessa a voce per tramandare i ritmi tradizionali appunto.

Abbinata ed essa una voce di sottofondo lunga e senza interruzione insieme a due clapsticks, due bacchette di legno utilizzate come accompagnamento.

In successivi ascolti è emerso tutto il resto del CD, lontano dai canoni della musica tradizionale, un lavoro ben realizzato con suoni creati al computer e sintetizzatori vari che sembrano lavorare nell’ombra, rinforzando il bordone di didgeridoo e dandogli maggior profondità, mentre il didgeridoo diventa accompagnamento e crea un filo conduttore, a volte più presente, a volte quasi inavvertibile.

Questi lunghi suoni sono accompagnati da ciò che più genericamente definirei “sonagli” di varie fogge e suono, i quali avrei personalmente limitato perché a volte sono interessanti ma sono anche eccessivamente utilizzati nella “didgeridoo musica” creando spesso una sensazione di deja-vu; inoltre avrei cercato di dare dei titoli ai brani maggiormente originali.

In definitiva un’opera che consiglierei agli appassionati di musica ambient, ma ancora di più a chi non ha mai sentito parlare dell’Australia o non ha mai sentito i suoni provenienti da questa terra lontana nella speranza che possa rimanerne piacevolmente stupito.

Andrea Ferroni http://www.andreaferroni.it

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